lunedì 5 dicembre
ore 16.00
dogana dei grani
atripalda
inaugurazione mostra
a cura di Paolo Speranza
Mostra documentaria sui film girati in provincia di Avellino nel ‘900. Da “Il ritorno delle carrozze da Montevergine” a “La donnaccia”.
È un feeling antico, quello tra l’Irpinia e il cinema, e ancora ricco di potenzialità e di scoperte. Poche realtà in Italia, soprattutto nel Sud, possono vantare una tradizione e un immaginario collettivo altrettanto radicati nel rapporto con la settima arte, che risale a quando il pioniere del cinema, a Napoli, Roberto Troncone, gira il cortometraggio “Il ritorno delle carrozze da Montevergine” (1909).
I passaggi indimenticabili e ormai leggendari (da Fellini a Pasolini, da Zavattini a Lizzani); la suggestione esercitata da un numero considerevole di registi irpini, dallo stesso Scola alla Wertmüller, da Sergio Leone a suo padre Vincenzo, alias Roberto Roberti, uno dei protagonisti del cinema muto, al produttore Dino De Laurentiis; la presenza di un dinamico movimento di base, costituito da cineclub, cineamatori (più volte premiati nei festival nazionali), circoli, associazioni e, oggi, tanti festival e giovani cineasti. È a questa prospettiva storico-antropologica che si ispirano le scelte e le quattro sezioni della mostra: “Il santuario del cinema”, sull’immagine di Montevergine nei film; “I cugini di montagna”, dedicata al rapporto problematico ma necessario con la realtà di Napoli; “Un’eterna partenza”, con l’emigrazione come leit-motiv della storia irpina; e “Ciak in Irpinia”, sulle location di ieri (e di domani?).
Nota: La mostra in programma alla Dogana dei Grani sarà riallestita in data da definire presso il Palazzo Comunale di Atripalda e sarà visitabile oltre la chiusura del Festival.